Gianni Da Re

Chitarra e Voce

Ricordo con molta nostalgia gli anni in cui (’56-’57) da bambino andavo a passare le vacanze a Jesolo assieme a tutta la famiglia. Allora non eravamo motorizzati, ma due miei zii erano dotati di auto per lavoro: uno (Nino) faceva il tassista, l’altro (Ugo) noleggiava automobili.
Allora quando si trattava di partire per le vacanze, chiedevamo l’aiuto di uno dei due, si saliva con armi e bagagli e si partiva per piazza Drago, dove avevamo affittato un appartamento proprio in via Bafile .
Non vi dico quanto fossi elettrizzato all’idea di salire in macchina e di passare un mese al mare dove avevo anche degli amici. Quel posto allora per me era meraviglioso!
I momenti più belli senza dubbio li ho trascorsi con mio papà  quando  mi portava a giocare nella sala-giochi, o quando su mia richiesta azionava il juke-box con 1 moneta da 50 lire (una canzone) oppure da 100 lire (3 canzoni).
Ricordo perfettamente quali erano i brani più gettonati : “il tuo bacio è come un rock” (Celentano), “only you” (Platters), “rock around the clock” (Bill Haley). A mio padre brillavano gli occhi vedendomi in quei momenti tanto emozionato.
Comunque furono le prime scosse elettriche del rock ‘n roll suonato nei jukebox a farmi balzare in mente la malsana voglia di musica.
Voglia di musica che concretizzai acquistando (nel ’63) il mio primo strumento: ci voleva proprio un bel po’ di coraggio a chiamarlo “chitarra”!
Nel frattempo, Bobby Solo cantava “una lacrima sul viso” ma soprattutto i Beatles cantavano “please please me”. Furono loro a darmi la maggiore spinta per cominciare ad imparare e formare il primo gruppo musicale. Suonai con vari gruppi in giro per il Veneto fino a che non dovetti mettere “la testa a posto” e sposarmi. Non ripresi più in mano la chitarra se non in occasione di qualche ritrovo con gli amici.
Nel ’94 vi fu a Mestre una grossa rimpatriata (che io battezzai “raduno degli alpini”) di tutti quei vecchi gruppi che (come nel mio caso) non avevano piu’ suonato, ma che evidentemente sentivano ancora nell’aria la voglia di giocare con la musica. Proprio da quel momento, in soli due mesi, rimettemmo assieme i “Quarrymen” (che ovviamente suonavano Beatles) ed il risultato fu dignitoso.
Poi, un po’ per una questione di vecchia amicizia, un po’ per avere qualche possibilita’ in piu’ di suonare chiesi a Franco Carradori  (batterista Uragano doc) se c’era posto per me nel gruppo e devo dire che mi accolsero a braccia aperte (perche’ era appena uscito dal gruppo Bertaggia, e quindi non avevano alternative!!), ma non sapevano cosa li aspettava…
Da allora non sono piu’ riusciti a liberarsi  di me! Ma penso che difficilmente smetteremo di suonare perche’ e’ una delle poche cose che ancora ci diverte, ognuno di noi conosce i propri limiti ed ognuno di noi cerca di fare del proprio meglio all’interno del gruppo. Ci divertiamo… Tutto il resto conta poco.

Gianni

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